Lo “Schioppettino di Prepotto” Parte 5 – VIGNA LENUZZA

Mentre ci avviamo verso Vigna Lenuzza attraversiamo i vigneti una volta gestiti in mezzadria. Michele racconta ad Heidi in che cosa consisteva questo accordo( se così possiamo chiamarlo..dal momento che dubito ci fosse una reale consenso da entrambe parti..) tra proprietari terrieri e lavoratori;

metà del raccolto ottenuto andava al padrone del terreno e l’altra metà alla famiglia di contadini che lo avevano prodotto,

questo fino a solo una cinquantina di anni fa!!

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Ma eccoci arrivati (al presente) da Gianpaolo Lenuzza. Ci attende e ci accoglie nella sua azienda, ha appena finito di lavorare per oggi, e ci fa accomodare nella saletta dedicata allo spaccio e degustazione.

IMG_7358L’ambiente dove veniamo accolti è semplice ed accogliente, e rappresenta bene il nostro ospite: franco, onesto e ospitale. E generoso! Vista l’ora è inevitabile che il nostro sguardo non finisca sulla forma di formaggio stagionato nelle vinacce che ci attende invitante sul tavolo, accompagnato da ammiccanti fette di salame… scopriamo così in prima persona il primo fantastico abbinamento a cui lo schioppettino si presta!

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E’ IN QUESTO CONTESTO CHE GIANPAOLO CI PERMETTE DI DEGUSTARE LA PRIMA VERTICALE DELLA GIORNATA!

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Il primo schioppettino che assaggiamo è un 2010, che personalmente mi piace molto. E’ un vino che in un certo senso rievoca il suo produttore, richiama sentori di bosco, frutti rossi ma anche delle note verdi terrose(il richiamo al bosco, appunto),che fanno percepire il territorio. Ha una bella schiena ed acidità spiccata (che non m’infastidisce per nulla, ma bensì mi ricorda che sto bevendo la fredda e complessa annata 2010).

Anche in questo caso è il frutto di uno studiato blend di macerazioni diverse, volto a bilanciare le componenti aromatiche e tanniche. Credo sia proprio questo tocco ciò che, per deformazione, apprezzo di più. L’ho definito un

vino dalla personalità maschile,

in contrapposizione con la spiccata evidenza di profumi e più delicata struttura del vino di Anna.

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Proprio per osservarne le differenze di maturazione, Lenuzza di apre anche un 2009, un’annata decisamente più generosa e calda. Come al solito (oramai dovrei smetterla ma non mi riesce..), mi commuovo nel constatare le sottili ma chiare dissomiglianze organolettiche tra vini prodotti dalle stesse piante e con le stesse tecniche in annate diverse. I sentori di sottobosco sono sempre presenti ma questa volta la morbidezza è più accentuata e prevalgono aromi balsamici. L’acidità è attenuata e il corpo è lievemente più consistente..un’altro pezzetto di formaggio..

IMG_7367ed è un piacere continuare la discussione con Michele, Heidi e Matteo. Non si può negare che il vino abbia la meravigliosa proprietà di scaldare le atmosfere, togliere un po’ d’imbarazzo e facilitare le conversazioni!!

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